INTERVISTA impossibile A CARLO MAGNO
- Buongiorno a tutti e ben tornati sul “PASSATOGIORNALE” la serie TV delle interviste impossibili. Come ospite speciale abbiamo oggi il grande, il mitico, l’inimitabile Carlo Magno. Buongiorno Carlo.
-Buongiorno. Però datemi del tu perché mi fate sentire vecchio.
-Ok. Iniziamo con le domande...
-Ma certo; mi piace molto parlare di me.
- Carlo, perché vieni chiamato Magno e cosa significa?
-Vengo chiamato così perché modestamente in soli trent’anni ho conquistatola Sassonia, la Spagna Araba, la Marca Orientale, la Baviera e la terra gli Avari. Magno significa “IL GRANDE”.
- Qual è il tuo segreto? Carlo come fai ad essere così forte?
-Perché mangio molta carne che contiene molte proteine. Forse un po' troppe...
-Hai sempre vinto grazie al tuo esercito e talvolta hai ottenuto una vittoria grazie ad un oracolo?
- Non posso dirlo è un segreto.
-
Cosa indossi per gli attacchi ai nemici?
-Indosso
un elmo e delle maniche di ferro, ho il petto e le spalle protette
da una corazza, impugno con la mano sinistra una lancia ferrea e a
destra l’invincibile spada, insieme allo scudo; le mie cosce sono
rivestite da lamine di ferro.
Non
resto sempre vestito così! Anzi, appena posso mi metto comodo e
indosso una camicia e le mutande di lino, una tunica orlata di seta,
delle brache al ginocchio, delle fasce ai piedi al posto delle calze
e d’inverno una pelliccia di lontra o di ratto alla moda franca.
-
Per te qual è stato il nemico più crudele?
È
stato Marsilio perché ha ucciso mio nipote Orlando.
-Carlo,
dove risiedi?
-
Risiedo generalmente ad Aquisgrana e poi mi sposto nei palazzi che ho
fatto costruire in varie città.
-Come
mai il tuo impero si chiama “Sacro Romano Impero”?
L’impero
viene chiamato “Sacro” perché consacrato dal papa e Romano
perché segue le tradizioni e la cultura romana.
-
Da alcune indiscrezioni abbiamo saputo che è molto amico del papa
Leone III, è vero?
-
Sì è vero, è stato lui ad incoronarmi imperatore
nell'indimenticabile notte di natale dell’800.
-
Come hai organizzato il tuo impero?
-
L’ho diviso in contee e marche e le ho affidate ai miei fedeli: i
conti, i marchesi o i vescovi e per controllarli mi affido ai “
missi dominici”, cioè degli ispettori che devono rendere pubbliche
le nuove leggi, ispezionare le strade e amministrare la giustizia in
mio nome.
-
Carlo, come hai fatto a far rifiorire la vita economica e culturale?
Qual è stato il tuo segreto?
Ho
reso le comunicazioni più agevoli e sicure facendo aumentare la
produzione agricola così che nelle città riprendessero gli scambi
commerciali e si riorganizzassero fiere e mercati. Feci coniare una
nuova moneta: ”LA LIRA”: ho favorito i piccoli proprietari
terrieri stabilendo il “PREZZO MASSIMO” nei momenti di carestia.
Vietai inoltre l’’usura, cioè il prestito del denaro chiedendo
la restituzione con interesse molto alto.
-
Una domanda che tutti gli studenti vorrebbero farti: perché hai
inventato la scuola?
Beh,
essendo quasi analfabeta ma non uno sprovveduto, sapevo di aver
bisogno di funzionari ben istruiti, perciò feci costruire una scuola
in ogni monastero e vescovado ed ho istituito la scuola Palatina
affidandone la direzione ad Alcuino che riformò anche la scrittura
semplificandola. Così gli autori greci e latini vennero di nuovo
trascritti.
Sappiamo
che parli la tua lingua, il latino e capisci anche il greco. Toglici
una curiosità: perché non ti piaceva la sua lingua natale?
- Non
posso dirlo è un po’ imbarazzante.
Com’eri
da giovane?
-
Quando ero giovane ero robusto di corporatura ed ero molto alto per
l'epoca. Avevo il sommo del capo rotondo, due grandi occhi vivaci e
il naso un po’ allungato. Modestamente ero molto bello. Anche
adesso mi conservo bene: anche se ho i capelli bianchi, conservo un
viso gioioso e piacevole.
-
Come mai zoppichi?
-
Zoppico perché mangio troppi arrosti. Ho questa malattia, la gotta,
che è stata causata dal mio amore per la carne ed il vino. La
chiamano “malattia dei nobili”. I medici dicono di mangiare meno
carne e di bere meno vino, ma io amo troppo la carne e non ascolto li
ascolto.
-
Parlaci della sua vita privata: chi è la tua fiamma adesso?
-
Ormai sono solo: ho avuto quattro mogli e sei concubine…. Una l’ho
ripudiata, si chiamava Emergarda ed era la figlia del re longobardo
Desiderio. Voi capirete bene il perché!!!
- E
cosa ci dici delle altre?
-
Con
loro ho avuto diciotto figli tra cui dieci femmine e otto maschi, ma
purtroppo morirono tutte di parto. A me dispiacque molto, perché
rimasi da solo con i miei figli senza che loro avessero una madre.
- Cosa
é successo ai figli che hai perso? Deve essere stata una cosa molto
brutta.
-
Non
ne so tanto purtroppo. So solo che due dei mie figli maschi ”i
maggiori” sono morti. Uno mi ha tradito congiurando contro di me e
due figlie femmine sono morte. Sì, ero molto triste e volevo accanto
a me le mie otto figlie rimaste. Per questo non le ho fatte sposare
perché le volevo sotto la mia ala di protezione. Ma secondo la
tradizione franca potevano fidanzarsi...
-
Cosa ne pensi della Chanson
de Roland?
Ti piace il ritratto che emerge di te e del tuo popolo?
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