Gara di fiabe



C'era una volta in un paese fatto di tante caramelle, un bambino fatto di cioccolato che si chiamava
Tino detto “Il Cioccolatino”. In un giorno di sole caramellato, mentre Tino sta giocando con le sue
amiche caramelle, un orco di zucchero cominciò a bombardare il paese di Candy Crush con palle di
crema. Il Re allora promise a chiunque avesse salvato il regno, una Ferrari di pan di stelle.
Così Tino decise di partire per il regno delle fate. Quando arrivò venne accompagnato al cospetto
della fata madre che gli chiese:
“ Cosa ci fai qui bel cioccolatino?”
“Vorrei il suo aiuto per sconfiggere l'orco di zucchero che minaccia il nostro regno” rispose Tino.
“Va bene. Porta con te la mia serva più fidata Anna, la fata di panna, e la mia spada magica.”
Tino allora ringraziò la fata e partì con la spada ed Anna. Dopo molto tempo che camminavano e
dopo aver fatto amicizia i due raggiunsero la caverna dell' orco e in coro urlarono:
” Brutto orco vieni fuori.”
“Chi disturba il mio sonno?!”
“Sono Tino il cioccolatino, un abitante del paese di Candy Crush e ti chiedo per favore di
lasciar in pace il mio paese.”
“Si lo lascerò stare solo se riuscirai a superare tre prove: una di logica, una di abilità e una di
resistenza. Accetti?”
Tino ci pensò su e poi disse: “ Accetto!Iniziamo con la prima prova.”
L'orco prese un biglietto e iniziò a domandare:” Il cammello ne ha due, il dromedario una sola. Che
cos'è'?”
Tino e Anna si misero a discutere:” Secondo me è la gobba.” disse Tino. “No sarebbe troppo
facile.”, rispose Anna. “Allora che cos'è?”. Anna ebbe un lampo di genio e disse: “E' la lettera M”
“Risposta esatta.” Disse l'orco. “Passiamo alla seconda domanda: chi e' che senza parlare, senza
farsi vedere, senza minacce e senza armi fa tremare tutti?”
“Mmm...il freddo!” Disse Tino
“Risposta esatta.” Rispose l' orco “Passiamo alla seconda prova: dovrete riuscire a prendere l' uovo
che si trova nel labirinto.” Cosi' Tino e Anna entrarono nel labirinto però di colpo si fermarono a un
incrocio, che si divideva in diverse gallerie. Loro disperati non sapevano dove andare, ma a un certo
punto la spada che la regina madre aveva consegnato a Tino cominciò a brillare e a indicare loro la
strada. Passò il tempo e l' orco pensò che il cioccolatino e la fatina fossero spacciati in quel
labirinto pieno di trappole e di mostri, ma a un tratto i due arrivarono correndo con l'uovo in mano.
“Ho visto che ce l'avete fatta, complimenti! Ma non è finita, manca ancora l'ultima prova, che
consiste nello stare un giorno senza pronunciare la S.”
“Come faremo a rimanere un giorno non pronunciando quella lettera?”
“Non ne ho idea, ma ora dormiamo.” Rispose Anna e così i due si misero a dormire. La mattina
dopo gli amici si svegliarono e se ne andarono, lasciando un biglietto all'orco con scritto:
"Noi ce ne andiamo, abbiamo superato le tue prove e non venire a dare più noia al nostro paese!".
Quando Tino e Anna tornarono a Candy Crush, vennero accolti come eroi e  il Re, come
promesso, regalo' a Tino la Ferrari.
Giulia, Niccolò, Virginia e Alice

Candy e la torre di liquirizia

Tanto tempo fa, in una città fatta tutta di caramelle, vivevano: Artù, il Re, e Demon, suo fratello gemello.
Un giorno, Demon, geloso, imprigionò Artù in una torre di liquirizia e si finse il vero Re.
Candy, la figlia di Artù, si insospettì perché lo zio aveva alcune abitudini diverse dal padre ma non dette molta importanza a questi particolari.Un giorno le apparse davanti una fata di nome Sara che aveva deciso di aiutarla: le raccontò come stavano le cose e le dette un libro di incantesimi. Non sapevano dove fosse rinchiuso Artù,allora escogitarono un piano...
Il giorno dopo, la fata, si trasformò in umano e si fece assumere da Demon come domestica. La notte andò a cercare  indizi nel castello:non trovò niente, ma la seconda notte fece cadere per sbaglio un soprammobile di coccio e rompendolo trovò una mappa con scritto il punto esatto dove si trovava il Re. All'alba del giorno successivo, Sara e Candy, andarono alla ricerca di Artù. Le coordinate coincidevano con un imponente castello nero di liquirizia. Il problema era che sia le fate sia gli abitanti di Sweet York erano allergici alla liquirizia. Il problema era un problema bello grosso: nessuna delle due si voleva riempire di brufoli pruriginosi ma ad un certo punto la testa di Candy fu illuminata da un lampo di genio: trovare una magia adatta nel libro che le aveva regalato Sara. Dopo ore di ricerca, trovarono una magia che faceva proprio al caso loro: l'incantesimo che toglieva per un giorno qualunque allergia.
Così salirono sulla torre e aprirono la cella dove era rinchiuso il Artù che ormai magro e senza forze andò ad abbracciare la figlia. Grazie al libro le due ragazze rinchiusero Demon nella prigione di liquirizia e guarirono il padre dall'allergia e dalle molte malattie che si era preso stando in un ambiente come quello. Arrivati a corte furono accolti molto calorosamente: il Re fu fatto rifocillare, lavare e vestire.; alla fata fu permesso di rimanere in città e di alloggiare a palazzo; in quanto a Demon... non si fece più vedere.
E vissero tutti felici e contenti.

Alessia, Federico, Clelia, Irene, Isabel.
 Il principe mannaro

C'era una volta, in un castello in mezzo ad un bosco, un principe. Egli, quando era ancora un bambino, fu colpito da una maledizione lanciatagli dalla malvagia strega Scarlet che lo trasformò in un lupo mannaro condannandolo a vivere nell'oscurità in eterno.
Un giorno il ragazzo si trasformò nel bel mezzo di una cena di famiglia.
I genitori, turbati e spaventati dallo stato del figlio, lo cacciarono. Il principe esterrefatto  dal comportamento del re e della regina, ruggì: - Vi dimostrerò che questa maledizione ha cambiato il mio aspetto esteriore, ma non quello interiore!- . Così  dicendo prese la spada regalatagli dalla sua amica fata, la sguainò e continuò: - E per dimostrarvelo vi porterò la testa di un orco-. Detto questo se ne andò e si addentrò nel bosco, attraverso un sentiero.
Era notte fonda ormai e il principe trovò finalmente l'ingresso della grotta dell'orco, che era probabilmente vuota, perché l' unico suono che si poteva udire era il fruscio delle foglie. Ad un certo punto, il ragazzo sentì una leggera brezza calda che soffiava ad intermittenza sul suo collo: capì che era l' alito dell' orco. Sguainò la spada e dopo una battaglia lunga e sanguinosa, il principe, con un movimento repentino, tagliò la testa all'orco e la ripose dentro un sacco. Tornò al suo castello e il giovane si accorse di aver riacquistato le sembianze umane: tagliando la testa alla bestia, la maledizione era sparita. 
Il ragazzo si presentò al cospetto dei genitori ed essi lo strinsero in un forte abbraccio. La strega Scarlet morì e la famiglia reale visse per sempre felice e contenta.
Vanessa, Gaia Eva, Gaia, Lorenzo, Jacopo


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